lunedì 3 marzo 2008

LO ZARISMO RUSSO

In Russia, il Presidente Vladimir Putin, il solo che riuscì a sopravvivere allo Zar Boris (Eltsin), gran decapitatore dei suoi propri delfini, ha nominato, attraverso il voto dei suoi concittadini, il suo temporaneo sostituto al Cremlino, tale Medvedev, e da lui ha già ricevuto la nomina a Premier.
In Russia non esiste libertà di stampa. L'omicidio di Anna Polikovskaja, e di tanti altri giornalisti, compreso l'italiano Antonio Russo, è lì a dimostrarlo.
Non esiste libertà d'impresa.
E' una democrazia di facciata, una democrazia elettorale, quella che si rinnova formalmente alle urne e che giorno dopo giorno lascia massacrare i suoi giornalisti e impedisce ogni ascesa economica o politica che non sia gradita alla Gerarchia.
Eppure, negli editoriali dei due maggiori quotidiani italiani, leggo un invito a valutare le possibili svolte di questo tal Medvedev e un'analisi fisiognomica del tal suddetto che lascerebbe ben sperare. Tutto qui. Il Corriere e Repubblica avrebbero potuto far di meglio. E in altri tempi, di meglio avrebbero fatto.
Cos'è che ha spento il nostro senso morale? Cos'è che ci impedisce di sollecitare una democratica esportazione della democrazia in quel Paese, dove la democrazia non è mai giunta? In un Paese che va di Zar in Zar, e di oppressione in oppressione.
La Russia rischia di essere un precedente, e non un cattivo esempio.

2 commenti:

Gerypa ha detto...

Eppure Putin ha validi amici ed estimatori in Italia...
Il nostro Paese potrebbe fare da degno seguito al "precedente". Pensiamoci.

House Of Novels ha detto...

Non faremmo molte delle cose che i nostri fratelli hanno fatto, e dunque figurarsi quelle che fanno gli amici. Per non dire, poi, che l'amicizia, in politica, è un eufemismo dietro il quale si nascondono ben più solidi vincoli. Ma c'è un'altra cosa che deve sollecitare le nostre celluline grigie (come direbbe Hercules Poirot). Perché esser più realisti del più realista tra i politici? Perché i due giornali più importanti del nostro Paese, sempre così attenti al rispetto della liberaldemocrazia e dei valori occidentali, salutano a questo modo la successione zarista in Russia? Cogitate.