Nessun conflitto di lavoro negli anni recenti finì più più drammaticamente della collisione tra Ronald Reagan e l'organizzazione dei controllori di volo professionali (negli Usa, ndr). Due giorni dopo la protesta illegale del 3 agosto dell'81, decisa per stipendi, benefits e condizioni di lavoro, un arrabbiato Presidente ordinò all'Amministrazione dell'Aviazione Federale di licenziare 11.345 scioperanti e di rimpiazzarli. Solo 500 di loro furono riassunti. Gli altri rimasero fuorigioco.
Così scriveva il Time, il 6 ottobre dell'86, a proposito di un tentativo di riorganizzazione del sindacato americano dei controllori di volo, decimato dal Presidente Reagan dopo uno sciopero illegale. Erano passati cinque anni da quello sciopero e dall'immediata reazione del capo del governo americano. Il sindacato prendeva in esame la possibilità di riorganizzarsi. Ne hanno discusso per 23 anni, ma non hanno mai più lasciato un passeggero a terra.
Chissà perché mi è tornato in mente quello sciopero, mentre cammino per le strade ricoperte d'immondizia, a causa di uno sciopero dei netturbini palermitani.
martedì 2 giugno 2009
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