venerdì 24 agosto 2007

IL MASSACRO DELLA CIVILTA'


Le pagine sui massacri di uomini e bambini sono particolarmente dettagliate. E gli assassini sono descritti in modo verosimile: uomini di poca sostanza, armati di spade e baionette e contaminati dal fanatismo religioso e dal nazionalismo.
La Masseria delle Allodole, di Antonia Arslan, è un libro d'una famiglia narrativa inquieta, che negli ultimi anni s'è accresciuta di qualche titolo: Koba il Terribile, anzitutto, di Martin Amis.
Il doppio genocidio armeno, svoltosi tra il 1894 e il 1915 e tradotto su pellicola dai Fratelli Taviani, è ancora negato dal governo turco (che ha anche vietato la traduzione del romanzo di Antonia Arslan).
Temo il riaccendersi di vecchi focolai.
Leggo che un Ministro di Ankara, musulmano, ha licenziato su due piedi un Ambasciatore del suo paese reo d'averlo indotto nel peccato, servendogli, al proprio desco, un risotto che conteneva un po' di vino.
Penso all'uomo di Nazareth, alla sua sacrosanta cacciata dei Mercanti dal Tempio, e mi sorprendo a considerare che, oggi, dovremmo pure cacciare i Sacerdoti dal Mercato.

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