Ma il mondo è cambiato, e non in meglio, e il diritto alla salute vale di più del diritto all'automobile, se l'automobile inquina.
Dunque, un appello. Niente Ztl. Un no alle auto, semplicemente, da via Libertà alla Stazione Centrale, con poche eccezioni. Per gli invalidi, quelli veri. E dei semplici corridoi d'attraversamento per i residenti.
Punto.
Il resto, verrà da sé.
Gli autobus andranno più veloci. E se si tratta di autobus vecchi ed inquinanti, pazienza: saranno sempre meno delle auto. E prima o poi funzioneranno i tram e quel po' di metropolitana che sarà possibile realizzare nel difficile sottosuolo di Palermo.
Di un paio di effetti collaterali, invece, si potrà subito disporre: l'aria buona sul viso di chi cammina o riscopre la bicicletta, e un incentivo gratuito per le case automobilistiche: sostituite il petrolio con l'idrogeno.
Per farlo, per pronunciare un secco no all'inquinamento, serve coraggio.
E la consapevolezza che il mondo è cambiato, e l'automobile non è più un diritto.
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