
Ho risposto che in Sicilia possiamo raccontare la Sicilia.
La Sicilia è modernità, multiculturalismo; è anche mito e storia.
Possiamo raccontare, in Sicilia e attraverso la Sicilia, il mondo intero.
C'è anche la mafia. E non solo c'è ancora, in Sicilia, ma è così diffusa da controllare intere porzioni del nostro territorio, ed è così crudele che il mondo resta a bocca aperta, dinanzi all'efferatezza dei suoi crimini.
La mafia è così crudele da farsi naturalmente oggetto privilegiato di narrazione.
Eros e Thanatos, ricordate?
La mafia, però, è così difficile da raccontare, che tutto ciò che di recente l'ha rappresentata (su libri e piccoli e grandi schermi), è o comico o osceno.
Dire che la mafia non va più raccontata, è solo una scusa.
La mafia - quella vera, quella dei giorni nostri, quella dello Zen 2, di Brancaccio, del Capo o di certi paesi della provincia - è così difficile da raccontare, che servirebbero il coraggio e il talento di un grande autore.
Per raccontare la mafia, occorre rischiare il capolavoro.
1 commento:
Sono d'accordo con lei. Ma vorrei aggiungere: non parlando di mafia si rischia di rafforzarla, perchè la forza della mafia è sempre stato il silenzio intrinseco della Sicilia e dei Siciliani. Sentendo queste affermazioni trova nuova linfa e nuove speranze di consenso.
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