domenica 17 maggio 2009

CINQUE DOMANDE

Poniamo che uno abbia un figlio segreto, e che, ad una certa età, senta il bisogno di stargli vicino, a suo modo.
Avremmo, noi, il dovere di occuparcene? Il diritto di urlare, ai quattro venti, che quell'uomo ha un figlio? Potremmo scavare nel passato di entrambi, e disseppellire gli indizi di quella paternità a lungo nascosta? Potremmo fare tutto questo, ad ogni costo?
E se quell'uomo fosse, come si dice, un uomo pubblico, avremmo per questo il diritto di far ciò che ci è negato dinanzi a chiunque altro?
Non è difficile rispondere a queste cinque domande.
La mia risposta è no.

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