venerdì 20 luglio 2007

MENO CANDIDATURE, PIU' FUTURO


Un Blogger, Mario Adinolfi, si è in questa veste candidato alle Primarie per la scelta del Leader del Partito Democratico. In alternativa a Walter Veltroni, ed ora anche a Furio Colombo e a Rosy Bindi. Adinolfi, che ha 35 anni, vuol rappresentare i giovani e il "popolo della Rete" (viene meglio in inglese: Web People).
Ha scritto un appello molto "politically correct", e probabilmente il passaggio per questo rito d'iniziazione politica gli conferirà qualche credito, da riscuotere presto.
Ma non è questo il punto.
Per la prima volta, nella coalizione radical-riformista, si è aperta una lotta aperta, e quasi senza quartiere, per la successione a Romano Prodi.
Si preannuncia pure una candidatura del prudentissimo Enrico Letta.
Ora, mi chiedo: perché è così importante la questione della Leadership, nel Centro Sinistra e nel Centro Destra?
Se si trattasse del parto dei due nuovi contendenti per la carica di Presidente del Consiglio, la scelta sarebbe stata rinviata al momento più utile, mi rispondo. Alla vigilia delle nuove elezioni.
Non è così.
Ho l'impressione, dunque, che il Paese sia alla vigilia di due eventi.
La scelta, nel Centro Sinistra, di un Nocchiero, capace di guidare il Partito Democratico nel mare aperto di nuove alleanze.
La scomposizione, nel Centro Destra, non delle alleanze tra i partiti, bensì delle alleanze "nei partiti".
Mi pare che quella scomposizione e ricomposizione del quadro politico tratteggiata da Follini, e in fondo anche da Casini, Rutelli ed altri (Dini, Di Pietro, Mastella, Pisanu, Tabacci, etc.), sia oggi un po' più vicina nel tempo.
Per queste ragioni, Adinolfi e il "popolo della Rete" farebbero meglio ad avviare quel dibattito sulla modernizzazione del Paese che è la vera posta in gioco del passaggio dalla Seconda alla Terza Repubblica.
Altrimenti, è puro personalismo (termine togliattiano, lo riconosco), o semplice gioco di sponda.

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