lunedì 2 luglio 2007

I NOSTRI FANTASMI


Le mattine d'estate sono per la tv come le notti d'inverno. Passano, per i canali della Rai, degli autentici capolavori. Come Fantasmi a Roma, di Antonio Pietrangeli. Una commedia dai toni malinconici con Eduardo De Filippo, Marcello Mastroianni, Sandra Milo, Vittorio Gassman, Tino Buazzelli.
Il Principe di Roviano, De Filippo, rifiuta fino all'ultimo di vendere ad un palazzinaro la residenza avita nel centro di Roma, popolata di antenati oramai incorporei, e muore per un incidente domestico: l'esplosione del vecchio scaldabagno, che s'era rifiutato di cambiare con uno più moderno. Inutile aggiungere che l'erede venderà subito il palazzo.
Il film è tutto qui. Nello scontro tra i Fantasmi (tra le schiere dei quali ben presto si schiererà il Principe) ed i Viventi (si fa per dire).
C'è una battuta che mi ha colpito. Il Principe dice che non è lui, "il pazzo", bensì lo è chi si fa venire "un infarto a 35 anni". Per l'ansia di vivere, sottintende il Principe, e per la scarsa considerazione che in fondo se ne ha, del vivere.
Era già così, nel 1961, al tempo in cui il film venne girato? Quand'è, precisamente, che abbiamo perso il senno?

P.S. La sceneggiatura, ca va sans dire, è di Ennio Flajano.

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