Ancora per qualche giorno, l'emergenza sicurezza sarà a parole in cima all'agenda politica dei nostri rappresentanti in Parlamento.
Ieri sera, a Porta a Porta, Di Pietro ha detto che agli imputati di certi reati occorrerebbe vietare il Gratuito Patrocinio. Pensavo d'aver sentito male, o d'aver capito peggio. No. L'ex pm, leader dell'Italia dei Valori, lo ha ripetuto. Eppure. Il rischio che si rinvii a giudizio un innocente è elevato. E pure un colpevole confesso di omicidio ha diritto ad un processo che con equità distingua tra occasionalità non ricercata e sistematica spietatezza. A riportare su un terreno "occidentale" il dibattito, è stato Castelli, della Lega.
Simili rovesciamenti servono. La resa dei conti con certi pregiudizi è già iniziata. Però. Mi chiedo. Quanto tempo occorrerà per giungere ad una riforma della Giustizia che restituisca a ciascuno il timore dello Stato?
Il rischio che certi reati si ripetano è una delle condizioni per l'applicazione della custodia cautelare. Ciò che potrebbe soccorrere alla durata del processo, se fosse ragionevole.
Il tema, allora, è far sì che vadano a processo le sole inchieste capaci di passare un vaglio di fondatezza, e che questo vaglio, a maggior ragione, vi sia tra il primo e il secondo grado.
Ciò però imporrebbe una qualche modifica al concetto di obbligatorietà dell'azione penale, e una qualche variazione dell'ordinamento giudiziario.
Da noi, come sempre, l'emergenza vera è l'insicurezza: dinanzi ad un problema vero, non sappiamo - quasi mai - come comportarci.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento