mercoledì 16 aprile 2008

OLTRE IL NOVECENTO

Nel prossimo Parlamento nazionale, i soli eredi delle tradizioni politiche novecentesche saranno i rappresentanti dell'Udc, con poco più del 5 per cento dei voti, buona parte dei quali siciliani. Gli altri, comunisti e socialisti in primo luogo, resteranno fuori.
Il partito più vecchio sarà la Lega, che guarda al cuore tedesco d'Europa.
I due partito più nuovi traggono invece la loro prima ispirazione dalla tradizione politica anglosassone (nella variante d'oltre atlantico).
E' questa la Seconda Repubblica, sgusciata finalmente fuori da un uovo deposto sedici anni fa, al culmine della stagione conosciuta come Mani Pulite.
Ora, sarebbe un errore prendere atto della nuova situazione ed usare comunque i vecchi criteri d'analisi: la divisione in destra e sinistra, anzitutto.
Come hanno intuito alcuni commentatori che s'autodefiniscono di sinistra.
Non è un caso che Marco Revelli, studioso d'area della Sinistra Arcobaleno, individui nella strutturazione territoriale della Lega una possibile risposta alla crisi irreversibile del suo schieramento di riferimento (Revelli però si ferma lì, e non coglie l'elemento fondamentale del successo della Lega: i Lumbard rappresentano gli interessi popolari, siano essi il Fisco, il Welfare o la Sicurezza).
E nemmeno è un caso che il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo, simmetrico corrispondente della Lega al Sud, abbia di fatto inaugurato la seconda e più importante fase della sua esistenza: aprendosi ad altre aree culturali, già nella fase di composizione delle liste, ed ora nel tentativo di dar vita ad una giunta regionale siciliana "nuova".
Il punto d'arrivo, per l'MPA, è un Partito del Sud. E già, tra gli scontenti del Partito Democratico, par di cogliere alcuni rilevanti segni d'interesse.
Se la Seconda Repubblica è cominciata, non tutto - del suo concretarsi - è ancora visibile. E la gestazione, ancora in corso, di PDL e PD, riserverà certamente delle sorprese. La prima delle quali potrebbe esser questa: ci saranno altre robuste formazioni politiche, nel complicato scacchiere italiano.

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