
Il libro è il treno di chi non parte mai.
Blog di Davide Camarrone
Ci sono giorni in cui non avresti voglia di fingere nemmeno una pettinatura, e invece, quell'abbozzo d'individuo maltonso che eviti ad ogni scavalcamento di marciapiede ti viene incontro con la mano destra tesa, sudaticcia.
L'Influenza A era stata presentata come la Pandemia del secolo, e l'attendevamo con la serenità d'animo dei milanesi dinanzi alla peste che nei Promessi Sposi bussava alle porte della città.
Ieri sera, a Palermo, nel corso di un dibattito, qualcuno ha sostenuto che non si debba parlar di mafia, nei film, nelle fiction, nei libri, perché così si rafforza la mafia medesima.
Sono tempi duri, e ciascuno vive a modo suo la paura del futuro.
Il punto è: come si cambia? Meglio: cosa si perde, e cosa si guadagna?
Negli anni Settanta, si narra, all'interno di Potere Operaio si discuteva se la fellatio fosse di destra o di sinistra, e si racconta che un famoso conduttore televisivo passato per quelle file, avesse delle posizioni impopolari, al riguardo.
Dal sito di Silvana Editoriale:
Dal sito di Studio 71.
Hanno arrestato un boss di primo piano, Domenico Raccuglia.
A Gela chiedono 1.500 euro per una tassa sulle sepolture vecchie di trent'anni: se non paghi, gettano il morto negli ossari o sottoterra.
A parte i licenziamenti, i fallimenti, il crollo della domanda e la riduzione dell'offerta.
Dicevano i romani: De mortuis nihil nisi bonum. L'aver gettato infamia su Gianni Agnelli, per le probabilmente vere evasioni fiscali, è pur sempre un atto carognesco. Fino a non molti secoli fa, le Inquisizioni disotterravano le spoglie di chi non era stato vilipeso in vita, e le condannavano per colpe vere o più di frequente false. A questo si è giunti, moraleggiando da villani.
Il giornalista racconta di quel poco che ha capito. Lo scrittore di quel molto che gli è incomprensibile.
Consigli di lettura: "La rovina romana", di Carmine Fotia, pubblicato da Gaffi. Romanzo sulla storia possibile, tra qualche anno. Una città, Roma, travolta dalla paura, dalla xenofobia, sceglie d'esser governata dai Legionari, un gruppo politico d'estrema destra. Intrighi e violenze, del genere al quale la cronaca di questi anni ci ha abituato. La misura è quella romantica del pamphlet: romantica giacché l'autore vuol esprimere un'opinione con un libro, in un tempo in cui le opinioni degradano ad insulti televisivi, urla e slogan. Fotia coglie lo spirito del tempo, con questo libro, e annuncia, a mio parere, la necessità di un romanzo politico.
Quest'anno, la Facoltà di Lingua e Letterature straniere di Palermo non avrà un corso di Lingua e Cultura Ebraica.
Ascolta: se tutti devono soffrire per comprare con la sofferenza l'armonia eterna, che c'entrano qui i bambini?
Homunculus Leccaculus - sm - Tipo umano non eretto, frutto di una involuzione della specie, dotato di lingua capace e morbida, privo della ghiandola dignitaria. Ama circondarsi di propri simili. Costruisce la propria tana sottoterra, e lontano da ogni superficie riflettente. Diffuso nei luoghi di lavoro.
Ci sono di quelli che assistono ad un massacro e dicono: sì, vero, hanno ucciso degli innocenti, ma chi siamo noi per giudicare, e chi lo sa se quegli altri, con gli americani, gli inglesi, gli israeliani...
Una delle colpe gravi dell'Occidente consiste nell'aver concepito la Storia, e dunque la Civiltà, come una linea orizzontale, un riverbero della Fede in un mondo migliore di questo.
Il bello della tv on demand è che puoi inseguire un telefilm fino alla fine, fino all'ultima puntata.
La sentenza è stata rinviata a luglio, quando saranno trascorsi cinque anni dal caso.
Nessun conflitto di lavoro negli anni recenti finì più più drammaticamente della collisione tra Ronald Reagan e l'organizzazione dei controllori di volo professionali (negli Usa, ndr). Due giorni dopo la protesta illegale del 3 agosto dell'81, decisa per stipendi, benefits e condizioni di lavoro, un arrabbiato Presidente ordinò all'Amministrazione dell'Aviazione Federale di licenziare 11.345 scioperanti e di rimpiazzarli. Solo 500 di loro furono riassunti. Gli altri rimasero fuorigioco.

Nel mio personalissimo tout se tient di sciasciana memoria, dopo la svolta sull'omicidio di Mauro Rostagno - che fu voluto ed eseguito dalla mafia, dopo le inchieste antimafia del giornalista Rostagno: e per dimostrare quest'evidenza, ci son voluti vent'anni! - ho voluto per amor di contraddizione ricominciare a leggere del tempo in cui esplodevano le bombe, e Pinelli moriva, e di quel clima, in cui maturò il delitto Calabresi. Avevo già letto Deaglio, Cazzullo, Feltri, Boatti, e poi, di quegli anni, Segreto di Stato, inchieste e ricostruzioni giornalistiche. Sofri naturalmente, e Ginzburg, e tanto altro ancora. Ho ricominciato, da Sofri: "La Notte in cui Pinelli", pubblicato da Sellerio. E, da qui, rileggerò i libri di Rostagno, a cominciare da una sua autobiografia, del '78. Aveva 36 anni, ed è poco, normalmente, per un'autobiografia. Scriveva, da Trapani, al suo amico Renato Curcio: "Ho scelto di non fare televisione seduto dietro a una scrivania, ma in mezzo alla gente, con un microfono in pugno, mentre i fatti succedono. Sociologicamente si chiama "primato dell'esistenziale sul teorico": e già questo, a Trapani, è profondamente antimafioso. La vera rivoluzione è qui a Trapani".
Poniamo che uno abbia un figlio segreto, e che, ad una certa età, senta il bisogno di stargli vicino, a suo modo.
Quest'anno, il tema della Fiera Internazionale del Libro di Torino è "Io, gli altri". Lo straniero, il diverso da noi. L'altro riconosciuto e l'altro rinnegato, il clandestino. La sera dell'apertura, giovedì 14 maggio, alle 20, alla sala gialla, io e Giosuè Calaciura racconteremo dei nostri racconti - "Questo è un uomo" e "Il mare è piccolo ma Dio è grande" - che insieme ad altri formano l'antologia "Il Sogno e l'Approdo", pubblicata da Sellerio. E subito dopo, in quella sala, andrà in scena "Sotto un velo di sabbia", lo spettacolo che ne ha tratto Sandro Tranchina con Alessandro Haber e Caterina Deregibus. Il progetto è di Ivan Tagliavia, per "Scenario Mediterraneo".
Alla Stazione Centrale di Palermo, un matto, dicono sia un matto, ha assalito due anziani, marito e moglie. Li ha colpiti a martellate, sul capo, ferendoli gravemente.
Ho imparato presto che c'erano morti buoni e meno buoni. Alle medie. A proposito di Peppino Impastato non ricordo nulla. Di Aldo Moro, ricordo invece i telegiornali in bianco e nero, ascoltati in silenzio, nelle stanze buie, come ad una veglia, e un disco flessibile, in allegato all'Espresso comperato da mio padre, con la voce di Mario Moretti che annunciava l'esecuzione di Moro. A scuola, dove entrambe le notizie - di Impastato e di Moro - erano state cancellate, tre settimane dopo ci dissero di alzarci e di pregare, ché un uomo buono era morto. Io pensai che fosse Moro, e mi parve ingiustificabile pregare così tanti giorni dopo i funerali. Mi sbagliavo. Il professore, un sacerdote, ci spiegò affranto che era morto Giuseppe di Cristina, di Riesi. Anni dopo, scoprii che l'uomo ammazzato a Palermo, in via Leonardo Da Vinci, era stato un boss potentissimo, un patriarca. Ci volle molto tempo perché si sapesse che per paura d'essere ammazzato, Di Cristina era diventato un collaboratore di giustizia. Cominciava la guerra di mafia.
E' la storia di quel secchio immobile sulla sabbia che guarda l'Oceano e pensa: potrei svuotarti, se solo lo volessi.
Destatevi nove muse, cantatemi una melodia divina,
Caro Palazzo Steri, vorrei che l'Università di Palermo decidesse di darsi una sede diversa e, in un empito di generosità, facesse di te il Museo dell'Ebraismo siciliano: che tu, che sei stato prima il Palazzo dei superbi Chiaramonte e poi sede della terribilissima "Santa Inquisizione" - di quel Tribunale demoniaco che voleva cancellare ogni traccia dei Giudei e di ogni altra diversità - diventassi il luogo della Memoria, e monito per ciò stesso: di ciò che è stato e non dovrà essere mai più. Uno Yad Vashem dei 441 ebrei condannati al rogo, delle migliaia di innocenti che per anni languirono nelle tue segrete, dei 40.000 che furono costretti all'esilio o alla conversione. I poveri graffiti che ornano le mura delle antiche celle raccontano quella disperazione.
Qualcuno s'era risentito delle immagini di Auschwitz in "Sotto un velo di sabbia", diretto da Sandro Tranchina e tratto dal mio "Questo è un uomo" e da "Il mare è piccolo ma Dio è grande" di Giosuè Calaciura.
Tre giorni fa,
- Quanto costa, per mezza pensione?