
I missili di Hamas, e poi le bombe d'Israele, e di nuovo i missili, e le bombe...
Spero che due matti un giorno dicano a Gaza e a Gerusalemme che la pace è possibile, e che i savi ammattiscano.
Blog di Davide Camarrone
E' sempre un privilegio assistere al compiersi della storia, sebbene attraverso la televisione. Il discorso di Obama, le lacrime di Jesse Jackson, la festa popolare, l'entusiasmo, l'uscita di scena di George W. Bush. La Casa bianca ospiterà un nero, meno di cinquant'anni dopo la fine della segregazione negli Usa, quarant'anni dopo l'assassinio di Martin Luther King, e pochi anni dopo il giuramento dei primi segretari (ministri) di colore, Colin Powell e Condoleeza Rice.
Mi piacerebbe vedere una manifestazione per l'aria pulita, un corteo contro lo smog, l'apertura di un tg sullo sforamento dei limiti di emissione di CO2, un sit in dinanzi a Montecitorio e alla rappresentanza Onu in Italia per l'educazione alla natalità, nel nostro Occidente ed anche nei paesi poveri e in quelli in via di acceleratissimo sviluppo, una proposta di legge sull'educazione al riciclo delle materie prime sin dalle elementari, una polemica coltissima sull'opportunità di vendere le merci al dettaglio (eliminando il dannosissimo packaging) e una polemica becera con tanto d'insulti sul filtraggio delle ciminiere nei petrolchimici, un'azione di disobbedienza civile contro i metalli pesanti nei biscotti e nelle merendine e una class action contro il fumo, i grassi idrogenati e le raffinazioni alimentari, un simposio sulle vernici tossiche e un concerto in memoria delle vittime dell'amianto, un dibattito parlamentare infuocato sulla decrescita e le limitazioni allo sfruttamento delle risorse non rinnovabili.
A guardare le statistiche, vien da dire: “Zitti, Palermo studia”.
Su Panorama, che mi ha chiesto, da scrittore, un confronto con Massimo Russo, personaggio simbolo del cambiamento possibile in Sicilia (pm in aspettativa e assessore regionale della Sanità), è stata pubblicata una versione ridotta della nostra conversazione, per giuste ragioni di spazio. Questa è la versione integrale.
Bisogna portarsi appresso poche essenziali visioni, per non rimpiangere l'estate.
Sono brutti, i giornali d'estate. Come idrovore, estraggono ogni cosa dal fondo dei fiumi limacciosi. Parlano dei soldi degli altri, di corna e di rapine in villa.
Qualche giorno prima dell'accensione della fiaccola, i solerti organizzatori delle Olimpiadi di Pechino hanno sparato dei metalli pesanti contro le nuvole, per scaricare la pioggia che avrebbe potuto minacciare lo svolgimento dei Giochi. Per ridurre l'umidità, e per abbattere al suolo tutto ciò che va sotto la generosa definizione di smog.
La propaganda, il partito principe, il centralismo contro le autonomie, il sostegno ai regimi autoritari africani e orientali, la galera per il dissenso, la repressione religiosa, la pena di morte, il controllo sul web e la censura dell'informazione.
Senza la voce di Olivia Sellerio, senza la maestria di un compositore come Andrea Guerra, senza l'arrangiamento straordinario di Pietro Leveratto, non avrei saputo mettere una parola dietro l'altra. E invece, verso dopo verso, è venuta fuori una canzone: scritta, limata e riscritta cento volte, intramata di omaggi segreti, di allusioni. Occhi neri come il vino, si chiama. Ed è la sigla di Agrodolce.
In Germania, prima e dopo il '33, per strada si marciava al passo dell'oca, si bruciavano i libri, si fracassavano le vetrine dei negozi degli ebrei, si pronunciavano parole deliranti, si dileggiava la vita umana e con essa ogni fondamento civile dell'Europa antica e cristiana.
Le immagini imbarazzanti dell'ultimo congresso dei Verdi, le urla e gli insulti, e quel che essi nascondono, i rimaneggiamenti da corridoio e i voti preordinati, dicono della democrazia più di un libro: della sua natura, del tradimento e del doppiogiochismo connaturati al meccanismo elettivo. Se tutti mi voteranno, non potrò difendere gli interessi di alcuno. Se alcuni mi voteranno, dovrò pure occuparmi degli interessi degli altri. Sicché, sostiene Giuliano Ferrara, la politica è sangue e merda. Chi ha più voglia di far politica?
Renzo Bellanca ha chiesto ad alcuni autori italiani di affiancare dei racconti alle sue sculture. Ne è venuta fuori la mostra Doppio Linguaggio, che in questi giorni può esser visitata al Chiostro del Bramante, a Roma. Questo è il mio racconto.
A Palermo il Tribunale Amministrativo boccia l'ordinanza comunale sull'istituzione delle Zone a Traffico Limitato, le famose Ztl, e al pasticciaccio brutto di un provvedimento costoso e inefficace, s'aggiunge il pasticcetto dei rimborsi a chi aveva già pagato per il permesso di circolazione.
Nella navata sinistra di San Francesco d’Assisi, ad una certa ora del giorno, la luce prende corpo, e stende i suoi raggi fra il tetto e il pavimento spoglio.
27 Giugno ore 19.00
Qualcuno di voi avrà, come me, letto della polemichina sull'editing profondo al quale sarebbero ritualmente sottoposti gli articoli di Roberto Saviano; e del giudizio di Alessandro Baricco su Gomorra: "Non mi è piaciuto".
Doppio Linguaggio – Mostra-Evento di opere di Renzo Bellanca a cura di Juan Carlos García Alía, con i racconti inediti di Gaetano Savatteri, Roberto Cotroneo, Luigi Galluzzo, Fabrizio Falconi, Giosuè Calaciura, Davide Camarrone, Giacomo Cacciatore, Amara Lakhous, Paola Pastacaldi e Lia Bellanca.
Sostiene, il Procuratore della Repubblica a Palermo, Francesco Messineo, che presto a Palermo la raccolta dei rifiuti, o per dovuta precisione la mancata raccolta, ci precipiterà in una condizione simile a quella di Napoli. E al riguardo, in Procura è già stato "aperto" un fascicolo. Di atti relativi. Il che, letterariamente, ci riconduce ad altri "atti relativi", ad inchieste mai approdate a nulla, su suicidi propriamente detti, ed altrettanto inspiegabili. Se Palermo corre verso il suo, e per nulla vorremmo assistervi, non sarebbe il caso di arrestarlo, l'Angelo della Morte? Che, nel caso, si chiama imperizia, o incapacità organizzativa.
In Campania c'è stato il terremoto rifiuti. E' ancora in corso, a dire il vero.
Al programma elettorale di Raffaele Lombardo hanno lavorato sindacalisti, imprenditori e docenti universitari.
Una volta si diceva: non parlar mai male di nessuno.
Per chi ha buona memoria. E per chi dimentica. Due prese di posizione di Carlo Marcelletti, il cardio chirurgo infantile arrestato per concussione, peculato e truffa. Sul Corriere della Sera e su Repubblica. Entrambe risalgono allo scorso anno. Il 2007. Buona lettura.
Da fumatore, ero d'accordo con il Ministro della Salute Sirchia: stop alle sigarette al chiuso.
La scrittura piena di svolazzi e la firma, con quella Effe svettante verso Occidente, erano senz'altro di don Felipe, che conoscevo da lunghi anni. Il mio nome, abbellito da alcuni recentissimi titoli, al suo confronto appariva miserabile.
Ancora per qualche giorno, l'emergenza sicurezza sarà a parole in cima all'agenda politica dei nostri rappresentanti in Parlamento.
Nel suo editoriale di oggi, Paolo Mieli analizza con proprietà e concretezza le cause della vittoria dell'alleanza tra Pdl e autonomisti, della sconfitta dell'alleanza tra Pd e Italia dei Valori, dell'esclusione dal Parlamento dei partiti della Sinistra Arcobaleno.