mercoledì 27 giugno 2007
E SE DEFICIENTE FOSSE UN INSEGNANTE?
Ora che il Giudice per l'Udienza Preliminare ha giustamente assolto - "Perché il fatto non sussiste" - l'Insegnante di Palermo che aveva fatto scrivere per 100 volte ad un alunno "Sono deficiente" (il bravo bambino aveva dato del gay ad un compagno, impedendogli di andare in bagno), rischiamo un doppio effetto imitativo: sulla stessa scia, da parte di Insegnanti meno dotate di quel meraviglioso senso reazionario della pena; o, a contrario, da parte di alunni stufi delle lacune professorali, che potrebbero invocare un'inedita par condicio e chiedere ai loro Insegnanti di ricopiar due o tre volte, non di più, quella frasetta: "Sono deficiente".
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