sabato 2 giugno 2007

NO REALITY


A proposito del reality olandese con un rene in palio. Era tutto falso. Ieri, è andata in onda la puntata scandalo: annunciata, scongiurata e attesa.
Alla fine, il conduttore ha presentato i concorrenti.
Un'attrice la finta malata terminale, tre attori i finti aspiranti al trapianto.
E pensare che c'eravamo scandalizzati.
Il reality ha superato se stesso. Non si occupa più di realtà. La previene. La costruisce. Ipotizza un mercato crudele su un organo necessario alla vita dei concorrenti, obbligati a corteggiare spietatamente una donna che sta per rinunciare al rene stesso e a tutto il resto.
Il reality suscita scandalo prima di manifestarsi, e al suo avvento spiega che non valeva la pena d'indignarsi: era solo uno scherzo! Superando comunque un limite, come se questo fosse stato solo un tentativo di tastare il terreno, e suggerendo che si potrebbe fare, un reality tutto vero sull'argomento.
Extreme makeover c'è già: chirurgia estetica in differita. Immagini crude, e le più crude son quelle dei bambini che piangono dinanzi alle mamme rifatte, non riconoscendole. A quando i Transplant show?
Forse non è questa la chiave giusta, ed è un'altra la morale che può trarsi dai fatti.
Il filtro eterogenetico potrebbe suggerire: così si riapre il dibattito sui trapianti, e si sa già che la tv è bene e male, l'etica e il suo opposto, patologia e farmaco della società contemporanea, etc. etc. Ci sono esperti di Comunicazioni di massa che potrebbero sciorinartene quattro o cinque di queste interpretazioni, in meno di due minuti.
Obiezione. Cose del genere fanno bene come un Elettroshock di massa. Dai una bella scarica e stai a vedere cosa succede.

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