lunedì 11 giugno 2007
TUTTI I GIORNALISMI DEL MONDO
Ci sono scandali nati nei Blog, notizie che per la prima volta sono state scritte per il Web.
Ci sono notizie che continuano ad esser reperibili soltanto sul Web: sulle tante guerre dimenticate (in Africa e in Asia), ad esempio, o sulle gravi limitazioni dei diritti umani in molti Paesi "amici" dell'Occidente.
In Italia, Dagospia anticipa di frequente giornali e tv.
L'evoluzione tecnologica trasforma comuni cittadini in giornalisti di talento, e in più, accelera la crisi dei modelli tradizionali di giornalismo (intellettuali, professionali, organizzativi).
Se a N.Y. l'editore del New York Times annuncia l'addio alla carta (tra 5 anni), alcuni tra i nostri giornali limitano l'accesso ai loro siti.
Nelle Tv, la piena interattività è ancora lontana; i format sono arretrati; i linguaggi vetusti.
E l'Ordine dei giornalisti?
Ha un'idea arretrata del mestiere: giornalista, per lo più, è chi scrive.
E chi produce, usa, seleziona, manipola le immagini?
Tecnici, dice l'OdG.
Il giornalismo è oramai un sincretismo di competenze differenti, una forma intellettuale in continuo mutamento.
Le rivoluzioni digitali si susseguono a ritmo di chip: ogni cinque anni.
Diamoci una regolata.
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