venerdì 25 maggio 2007
TUTTI GLI ANTI DEGLI ANTA
Sono diversi dagli anti di chi gli anta non li ha.
Chi ha superato i quaranta, può facilmente disorientarsi. Per ragioni filosofiche. Economiche. Ormonali.
Prendiamo l'antipolitica. Questa polemicuccia di fine maggio.
Certo. Può dar fastidio che uno o due milioni di persone, in parte senz'arte né parte, vivano ciucciando le mammelle dello Stato. Consiglieri d'ogni consesso. Amministratori d'ogni minestra.
Ma questa è la scelta d'un Paese che ha scelto l'assistenza come Missione. I precari come assistiti. I politici come assistenti.
La politica, però. È un'altra cosa. È studio. È ragionamento. È accalorarsi, in un dibattito. Pianto ed entusiasmo. Giuliano Ferrara sintetizzò, una volta: sangue e merda.
Ora, penserete, cita la Polis. Giusto. E la citazione è scontata, lo riconosco.
Serve solo a dire una cosa.
I greci parlavano di politica in un luogo magico. Che era il Teatro. In quel Teatro, la politica era rappresentata. E sollevava grandi questioni.
A noi non manca la politica. In Italia. Manca il Teatro. Mancano le grandi questioni. E gli attori. Ci accontentiamo di comparse.
L'antipolitica rischia di favorirle, ancora una volta.
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