venerdì 4 maggio 2007

CHI VUOLE UN PENSIERO UNICO?


Spiegavano tutto, le ideologie.
A disposizione, avevamo tre o quattro joy-stick.
La redenzione in questo mondo (con la critica del reale, e il punteggio calcolato sul numero di contraddizioni all'evidenza).
La redenzione nell'altro mondo (e il sacrificio in questo).
Nessuna redenzione possibile (e dunque, attenzione alle regole).
La redenzione passata (il Mito, l'Età d'Oro, l'Eldorado, la purezza).
Lo scontro ideologico tra socialisti, cattolici, liberali e conservatori, dissimulava un dibattito teologico.
Ora che qualche muro è crollato ed altri, altrove, se ne erigono, c'è chi reclama un pensiero unico che conforti e spieghi il mondo: che sia in grado di tenere insieme, con poche differenze di merito, l'intero edificio democratico: un po' di progressimo, un po' di solidarismo, un po' di liberalismo, un po' di conservatorismo.
Retroguardia, si direbbe.
E le avanguardie?

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